Per la prima volta, in Italia, il design di un’autovettura è stato equiparato, ai fini della tutela giuridica, non semplicemente ad un marchio, bensì ad un’opera d’arte, con conseguente applicazione della legge 633/1941 sul diritto d’autore.
Si segnala la rivoluzionaria ordinanza resa dal Tribunale di Bologna, Sezione specializzata in materia di impresa per cui: “la personalizzazione delle linee e degli elementi estetici, hanno fatto della Ferrari 250GTO un unicum nel suo genere, una vera e propria icona automobilistica”. Ed ancora: “il suo valore artistico ha trovato oggettivo e generalizzato riconoscimento in numerosi premi e attestazioni ufficiali’, in copiose pubblicazioni e nella riproduzione artistica su monete e sotto forma di sculture, periodicamente esposte nei musei”.
La conseguenza? Il Tribunale di Bologna ha inibito alla società convenuta specializzata in tuning di riprodurre la forma della 250GTO in rendering e in modelli di autovetture.
Come riportato anche dal sito di lusso RobbReport.com, dove era stato pubblicizzato il rendering, l’azienda convenuta sarebbe stata pronta a lanciare sul mercato una decina di nuove supercar, al prezzo circa di 1mln di euro l’una, che riproducevano – aggiornandolo – il leggendario modello anni ’60.
Proprio per tale ragione, il “Cavallino” è riuscita ad ottenere la più estesa copertura offerta dal diritto d’autore.