Kellogg contro un food truck per la tutela del marchio “L’EGGO MY EGGO”

waffle

Nel mese di giugno 2025 Kellogg North America Co., LLC ha proposto un’azione legale dinanzi ad una corte federale nei confronti del titolare di un food truck operante nello stato dell’Ohio. La ragione di tale azione è rappresentata dall’utilizzo, da parte del food truck, della dicitura “L’eggo My Eggroll” che condurrebbe ad una violazione dei propri diritti sul marchio “L’EGGO MY EGGO”. Tali diritti discendono dall’esistenza, sul Registro dell’Ufficio Marchi statunitense, di ben tre registrazioni per tale locuzione, tutte con rivendica di prodotti in classe 30: la registrazione n. 2310962 depositata il 10 agosto 1998 e concessa nel 2000, la registrazione n. 3419042 depositata il 14 ottobre 2006 e concessa nel 2008 e la registrazione n. 6919308 depositata il 26 aprile 2021 e concessa nel 2022.

Secondo la tesi dei legali di Kellogg, l’azione si fonda su varie basi giuridiche ancorate alla legge federale di tutela della proprietà industriale, i.e. il Lanham Act datato 1946 e successivamente emendato. In particolare si tratterebbe di violazione di diritti di marchio ma, anche, di diluizione dello stesso marchio; inoltre, vengono contestate al convenuto la violazione di trade dress e la concorrenza sleale, tenendo in considerazione che la configurazione cromatica utilizzata per riprodurre la dicitura “L’eggo My Eggroll”, insieme al font dei caratteri, presenterebbe un elevato grado di similarità con la configurazione del waffle identificato con il marchio “EGGO” e tutelato per tramite di una molteplicità di registrazioni di marchio, oltre a quelle già sopra menzionate. In questo modo, i consumatori sarebbero indebitamente condotti a credere che vi sia un accordo di sponsorizzazione – o, quantomeno, un’associazione – fra il titolare dei marchi e chi li utilizza sul mercato.

È ora da verificare se, e come, il titolare del food truck sceglierà di affrontare la questione: da un lato, pare vi siano elementi per poter sostenere la possibilità di utilizzare una dicitura con le caratteristiche di quella contestata, sulla base – in particolare – del concetto di parodia, tutelato, negli Stati Uniti, dal Primo Emendamento. Tuttavia, potrebbe essere, invece, suggeribile, in un contesto di contemperamento costi-benefici, cercare di raggiungere un accordo con Kellog, che, date le premesse, non sembra, però, così vicino.

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