Lise Sobéron, mamma della piccola Lou, è ideatrice dell’app sulla genitorialità “Wondermum”, che fornisce elenchi locali per attività familiari e atélier per i più piccini. L’app è provvista anche di una chatroom e pubblica una rubrica di consigli rivolta, in via prevalente, alle giovani mamme francesi che frequentano l’applicazione. Lise Sobéron ha appositamente registrato il relativo marchio nazionale francese n. 5103005:

Si tratta, a ben vedere, di un segno composto da un elemento figurativo piuttosto caratterizzante e dall’elemento denominativo “Wondermum”, che reca un monogramma esagonale contenete le lettere “WM”, in rosa e lillà. Niente di più innocuo, o almeno così si direbbe.
Lise Sobéron ha, però, ricevuto una lettera di diffida dal team legale francese di DC Comics, casa editrice statunitense specializzata nella pubblicazione di fumetti, nonché divisione editoriale di DC Entertainment, sussidiaria di Warner Bros, che, come noto, detiene innumerevoli diritti di proprietà intellettuale su una pluralità di personaggi di fantasia (basti pensare a Batman, Superman o, appunto, Wonder Woman).
DC Comics avrebbe, infatti, intimato a Lise Sobéron di cessare l’uso del segno, asserendone la somiglianza proprio con i marchi “Wonder Woman” oggetto delle multiple registrazioni a nome DC Comics. Al netto della somiglianza intrinseca – piuttosto esile – tra i segni “Wondermum” e “Wonder Woman” – essi hanno, infatti, in comune soltanto la parola “wonder”, conservando una caratterizzazione grafica e cromatica del tutto dissimile – sarebbe opportuno interrogarsi sull’effettiva sussistenza di un qualche rischio confusorio dato dalla identità/similarità/affinità tra settori di riferimento, che, per il vero, pare essere difficilmente configurabile nel caso di specie, avendo riguardo al consumatore mediamente avveduto.



