EUIPO ha deciso che il logo “BOOKING.COM” non è abbastanza unico per distinguersi dagli altri

Booking.com

Definitiva dal 4 giugno la decisione dell’Ufficio per la Proprietà Intellettuale dell’Unione Europea (EUIPO) datata 21 ottobre 2022, con cui il competente Esaminatore aveva rigettato la domanda di marchio dell’Unione Europea n. 018353147 depositata da Booking.com BV per il segno figurativo:

in relazione a tutti i servizi rivendicati nelle classi 36, 39, 41, 42 e 43. In particolare, l’Esaminatore aveva basato la propria obiezione sull’asserita descrittività e assenza distintività del segno in relazione ai servizi rivendicati nelle classi menzionate.L’Esaminatore aveva smontato ciascuna delle linee argomentative della titolare della domanda, precisando, in primis, che sia le decisioni di corti e/o Uffici nazionali indicati sia il fatto che ad altre domande contenenti tale segno denominativo fosse stata concessa la pubblicazione non rilevavano nel caso di specie, essendo l’iter di esame formale distinto e autonomo per ciascuno dei diritti di privativa di cui si richiede la registrazione. In particolare, l’Esaminatore specificava che “Di conseguenza, se in casi precedenti l’Ufficio ha forse erroneamente adottato un approccio eccessivamente generoso, tale errore non dovrebbe essere aggravato seguendo un simile approccio in un caso successivo”.

Invece, in relazione al tema della distintività acquisita proposta dal titolare della domanda, l’Esaminatore aveva replicato che le evidenze documentali fornite non fossero sufficienti per sostenere tale prospettiva: da un lato, in molti dei materiali forniti non era possibile collegare il segno ai servizi rivendicati dalla domanda; dall’altro, essi si riferivano ad un numero di territori troppo limitato o a Stati non appartenenti all’Unione Europea. L’Esaminatore indicava che “Non è possibile ricavare nulla dalle informazioni relative al livello di riconoscimento del marchio richiesto da parte dei consumatori nei mercati rilevanti”.

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