Un disegno di legge propone di registrare l’aspetto fisico come marchio per contrastare i deepfake e tutelare l’identità personale nelle Filippine.
Con il disegno di legge n. 3214, un parlamentare filippino, Brian Raymund Yamsuan, ha proposto l’adozione di un nuovo atto normativo volto a tutelare, per tramite del deposito e della successiva registrazione di un marchio, l’aspetto personale di un individuo e, in particolare, a combattere il fenomeno della riproduzione dell’aspetto estetico di una persona tramite deepfake.
La notizia segue di qualche settimana l’annuncio del governo danese rispetto all’introduzione di modifiche nella propria legge sul diritto d’autore atte a fornire a ciascun individuo il copyright sulla propria immagine, in modo tale da ottenere un diritto registrato e, dunque, una base giuridica solida per contestare un eventuale uso non autorizzato da parte di terzi.
La peculiarità della proposta filippina risiede, invece, nella scelta del marchio come strumento di tutela. Ciò deriva dal fatto che, già oggi, è possibile, nelle Filippine, registrare come marchio qualsiasi segno visibile che sia in grado di distinguere (ossia di identificare) i prodotti o i servizi. Sebbene, in loco, la tutela apprestata dal marchio non si estenda, attualmente, anche a suoni e voci, queste sono comunque tutelate nei confronti di utilizzi commerciali illeciti, ma non anche in relazione a condotte ingannevoli o a disinformazione (motivo per cui è stata presentato il disegno di legge di cui sopra).
La sensibilità del Paese asiatico al tema dei deepfake sembra derivare anche da circostanze politiche, dal momento che lo stesso Presidente è stato coinvolto in una vicenda di violazione dei propri diritti, allorché è stato diffuso un audio falso, generato con l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale, in cui sembrava richiedere all’esercito di intraprendere azioni contro la Cina.