Contraffazione e pirateria, il rapporto di EUIPO e OCSE

Mapping Global Trade in Fakes 2025: Global Trends and Enforcement Challenges è il titolo dello studio presentato da EUIPO e OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) che analizza le sfide legate al commercio globale di prodotti contraffatti.
Con la globalizzazione e le supply chain estese a più paesi, si sono create opportunità di crescita ma anche vulnerabilità, poiché i prodotti falsificati infiltrano le reti di approvvigionamento, danneggiando le imprese legittime e mettendo a rischio salute e sicurezza. Il commercio illecito di merci contraffatte è ulteriormente collegato alla criminalità organizzata e alla corruzione, sfruttando le lacune nella regolamentazione e nell’applicazione delle norme.

Nel 2021, il commercio globale di merci contraffatte è stato valutato a circa 467 miliardi di dollari, pari al 2,3% delle importazioni globali totali. Per l’UE, il valore del commercio di merci contraffatte è stato stimato a 117 miliardi di dollari, pari al 4,7% delle importazioni totali dell’UE. Queste sfide sono amplificate dalla crescente complessità e dalla natura globale delle catene di approvvigionamento. Cina e Hong Kong (Cina) continuano a dominare come principali fonti di merci contraffatte, con il contributo di altre regioni.

La contraffazione riguarda quasi 50 categorie di prodotti, tra cui abbigliamento, elettronica e calzature, e si diffonde attraverso rotte marittime e servizi postali, spesso sfuggendo ai controlli. L’UE è particolarmente colpita, con un valore elevato di merci contraffatte sequestrate.

Torna in alto